Cosa succede quando due fratelli austriaci, uno noto architetto e laltro noto scultore e fotografo, dedicano oltre sette anni a percorrere insieme il Nord Italia alla ricerca delle tracce dellarchitettura del moderno italiano? «Italo Modern» riprende i materiali di una mostra tenutasi presso il centro «aut» (Architektur und Tirol) di Innsbruck. Poco meno di un centinaio di edifici, sparsi nei territori di unItalia settentrionale dai confini indecisi (la selezione si estende quasi fino a Piombino), illustrati con brevi didascalie, una pianta ridisegnata ad hoc e soprattutto un apparato di fotografie che rappresenta il vero cuore del libro.
Martin e Werner Feiersinger recuperano opere nascoste tra le pieghe delle monografie o della pubblicistica di architettura degli anni cinquanta-settanta: scelgono un piccolo numero dicone del moderno italiano ma anche molte opere meno note, spesso nascoste in paesi di provincia. Non sembrano preoccupati di questioni come lesaustività o la rappresentatività della loro selezione e coltivano volentieri le proprie idiosincrasie inseguendo nei luoghi più remoti le tracce di progettisti come Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, GinoValle, Iginio Cappai e Pietro Mainardis, Giuseppe Pizzigoni, Vittorio Giorgini.
«Italo Modern» si distingue dai molti esempi analoghi di repertori nazionali o regionali del moderno essenzialmente per due ragioni. Da un lato la lentezza dello sguardo (si percepiscono lo stratificarsi progressivo delle conoscenze, lesplorazione paziente degli oggetti e dei contesti), dallaltro la capacità di provocare un senso di spaesamento. Le fotografie sono attente agli aspetti volumetrici e tattili delle architetture, al loro sperimentalismo formale e strutturale, ma anche alla respirazione ordinaria degli oggetti, al loro inserimento nel quotidiano, in un paesaggio che nel frattempo è molto cambiato. Si vedono poche persone ma molte tracce del loro passaggio: autobus, auto parcheggiate, cartelli stradali. Il libro è prezioso per la sua capacità di mostrare fino a che punto il nostro sguardo sullarchitettura del moderno italiano si è irrigidito fino a identificarsi con una sorta di canone, e di rompere alcune consuetudini visive per restituire una parte del senso di sorpresa, di esplorazione e di avventura che è stato una parte così importante della storia di questi edifici.
Martin & Werner Feiersinger, «Italo Modern. Architektur in Oberitalien 1946-1976», con un saggio di Otto Kapfinger, Vienna, Springer, 2011, pp. 352, euro 37,77
Articoli recenti
- Los Angeles: la metropoli catastrofica 11 Gennaio 2025
- Modello albanese? Problema architettonico 8 Gennaio 2025
- Yoshio Taniguchi (1937-2024) 7 Gennaio 2025
- Quo vadis architetto? Tre architetti e una villa, la E-1027 6 Gennaio 2025
- Da Koolhaas a Morozzo della Rocca, se la teoria è progetto 5 Gennaio 2025
- Ri_visitati. Le Albere a Trento: sogni, treni e appartamenti vuoti 3 Gennaio 2025
- Il mio commiato al Giornale, miracolo che si rinnova settimanalmente 1 Gennaio 2025
- L’archintruso. Calendario 2025 per architetti devoti 19 Dicembre 2024
- 30 racconti per un anno 18 Dicembre 2024
- Inchiesta: Roma e il Giubileo 18 Dicembre 2024
- Brescia: dalla mostra al museo al territorio 18 Dicembre 2024
- Tobia Scarpa, 90 anni e non sentirli 18 Dicembre 2024
- Salvare Milano ma non sfasciare l’Italia 16 Dicembre 2024
- Reinventare il costruito con il riuso adattivo 16 Dicembre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata